PUBBLICAZIONI

Pasqua dell’Eterno

Il tema della Pasqua verrà indirizzato in questo articolo. Alcuni dei fratelli sono rimasti confusi rispetto al periodo corretto d’osservanza della Pasqua. Negli ultimi due anni la controversia rispetto al 14mo e 15mo giorno è andata aumentando.

Il seguente articolo definirà i termini che sono stati male intesi od impiegati male.Quando arriverete a capire queste interpretazioni della Bibbia ed i tempi di questi eventi, l’intero resoconto della Pasqua vi diventerà più ispirativo ed entusiasmante.

Una gran parte della chiesa non capisce ciò che è discusso in questo articolo e di conseguenza non può ricevere il massimo beneficio della Pasqua.



I TEMPI DELLA PASQUA DELL’ETERNO

I tempi degli eventi che circondano la Pasqua sono periodicamente stati soggetto di controversia nella Chiesa di Dio. Una singola parola nella Bibbia in lingua inglese è stata la causa di un grande fraintendere e confusione. Il tradurre più di una parola dal greco o dall’ebraico in una singola parola inglese è cosa piuttosto comune. Molti di voi sapete come questo abbia luogo con parole come paradiso, inferno od amore. Di solito, con un po’ di ricerca, siamo in grado di trovare i significati diversi. Se si dovesse fare uno studio sulla parola inferno, troveremmo che essa deriva da tre diverse parole greche: hades, gehenna e tartaroo.

Il nostro problema non è così facilmente risolto nella controversia della Pasqua. La parola sera è il punto focale della confusione su questo argomento. L’ebraico in questo caso diventa più ostico del solito. Di solito si potrebbe consultare la parola sera [inglese:even oppure evening] nella nostra affidabile Concordanza di Strong. In tale caso troveremmo varie parole ebraiche tradotte in questa singola parola inglese.

La parola ebraica, ereb (#6153), nella Concordanza di Strong, viene spesso malamente intesa. La maggior parte della gente che fa uso di questa concordanza penserebbe che la stessa parola ebraica viene impiegata ogni qualvolta riscontrano il #6153. È questo il problema! Non è così! In ebraico questa parola assume forme e struttura differenti. Questo articolo chiarirà quelle parole.

Il fatto che ci sono forme diverse della stessa parola ebraica che forniscono significati molto diversi è solo uno dei problemi. Persino quando la gente è consapevole della diversità delle parole, molte interpretazioni personali vengono applicate al loro significato. Alcuni si attengono ad una credenza particolare e tentano di imporre una loro propria definizione su di una parola specifica. Noi si dovrebbe, tuttavia, consentire che la Bibbia interpreti se stessa.

Questo documento non si concentrerà nell’analizzare vari argomenti ed interpretazioni. Si concentrerà, invece, sulle interpretazioni bibliche. Quando vedremo la verità resa chiara dalla parola di Dio, arriveremo a capire più facilmente perché altri si sono incespicati. Faremmo bene a liberare la mente da idee preconcette ed esaminare onestamente ed apertamente alcune delle parole e scritture che ci aiuteranno a chiarire i tempi degli eventi relativi alla Pasqua dell’Eterno.



IL TRAMONTO (ereb)

Il miglior posto per iniziare è all’inizio. Nel Libro della Genesi, Dio istruì l’uomo su come dividere il tempo. Le vie di Dio sono semplici, ma l’intellettualismo dell’uomo ha sconvolto questa semplicità. “E Dio chiamò la luce Giorno, e chiamò le tenebre Notte. Così fu sera (ereb), e poi fu mattina, che fu il primo giorno” (Genesi 1:5).

Dio rende chiaro ciò che Egli vuole che sia ovvio e semplice per noi. Egli disse che la luce era giorno e le tenebre erano la notte. Poi Egli introdusse una divisione del tempo, semplice, ma diretta, per denotare un giorno completo. Dio disse, “Così fu sera (ereb), e poi fu mattina, che fu il primo giorno.” Questa espressione può sembrare un po’ strana quando usata in inglese, perché non pensiamo alle parole inglesi per sera e mattina in maniera che costituiscano un giorno intero. Ma dobbiamo lasciare che Dio dia la definizione del tempo per noi. Come arriveremo a vedere, Dio arriva ad essere ancora più specifico quando Lui stesso definisce il tempo consacrato.

Cos’è che divide questi due periodi di tempo nella Genesi 1:5? Il sole! I due periodi di tempo che distinguono notte e giorno hanno luogo quando il sole è tramontato e quando il sole inizia a sorgere. Quando il sole sorge è giorno. Finché la luce emana dal sole, è giorno. Quando il sole è tramontato è notte, oppure in questo caso, ereb. Quando il sole attraversa un ciclo intero, essendo tramontato e sorto, abbiamo un giorno completo. Così fu sera (ereb). Poi fu mattino: il primo giorno. Non c’è bisogno di preoccuparci con dei periodi nebulosi di tempo costantemente in movimento, quando c’è ancora luce nel cielo dopo che il sole è già tramontato. Il sole, la fonte della luce, è il fattore di divisione fra la luce del giorno ed ereb, quando il sole è tramontato.

La parola ebraica ereb, significa semplicemente il sole è tramontato – sparito dalla vista – nessuna parte d’esso può esser visto. Ereb può essere qualsiasi momento nel tempo durante questo periodo nel quale il sole è calato, oppure può riferirsi alla totalità del tempo nel quale il sole è fuori vista.. Questo è molto simile all’uso della parola inglese night (notte). Night può essere alla prima oscurità, od in qualsiasi momento finché c’è oscurità o il sole è calato. In modo simile a night, non si può dire che sia ereb in nessun momento mentre il sole è ancora visibile.



Fino a, e Dopo

Quando si intende che ereb è qualunque periodo nel tempo dopo il tramonto del sole, si può allora procedere ad altre combinazioni in uso nella lingua ebraica. Per prima cosa, diamo un’occhiata a awd ereb. Questo significa semplicemente “fino a” ereb oppure fino al tramonto. Questo è il periodo di tempo che conduce alla sera, al momento stesso che il sole è tramontato.

“La persona che ha avuto tali contatti sarà impura fino alla sera (awd ereb) e non mangerà delle cose sante prima di aver lavato il suo corpo nell'acqua. E dopo il tramonto del sole sarà pura e allora potrà mangiare delle cose sante, perché sono il suo cibo.” (Levitico 22:6-7). Questa scrittura, come la Genesi, definisce ereb, perché Il versetto 7 rende chiaro che la condizione d’essere puro od impuro cambia dopo il tramonto del sole. Una persona veniva considerata impura fino alla sera (awd ereb). Era impura durante il giorno, finché il sole splendeva, ma non era pura fino a (awd ereb) quando il sole era tramontato. Questo descrive una divisione di tempo molto specifica. Segue il passaggio del tempo come dettato nella Genesi, da un giorno ad un altro giorno. Non era fino a quando un giorno nuovo aveva inizio che questa persona poteva essere considerata pura. Dio usa un linguaggio molto chiaro per rendere le sue istruzioni chiare e precise.

Un altro esempio è ma ereb, che significa semplicemente “da” ereb. È l’opposto di awd ereb. Invece di un periodo di tempo che si avvicina a ereb, ma ereb viene definito “dal” tramonto, “dall’ ” inizio di un giorno nuovo. Faremo ritorno a questa parola per vedere come viene usata in un singolo versetto in Levitico. In quell’esempio, tre forme differenti di ereb sono documentate nella Concordanza di Strong, raccolte in una singola parola ebraica.



Al Tramonto (ba ereb)

La parola ba ereb crea delle difficoltà quando si cerca di estendere il suo significato oltre la singola definizione che Dio ha dato. Se uno cerca di forzare le proprie interpretazioni e dottrine nelle scritture, allora qualsiasi parola può creare confusione. Considerate ciò che gli insegnanti di religione hanno fatto con le parole legge ed opere. Una volta capito l’uso corretto di questi termini, lasciando che la scrittura interpreti se stessa (rivelata da Dio tramite il Suo Spirito), la confusione e l’assurdità degli argomenti avversari vengono alla luce.

La parola di Dio è scritta in modo bellissimo. È ragione di meraviglia essere testimoni della sua semplicità. È lo stesso con l’uso del termine “al” ereb. Invece di ingarbugliarci in discussioni complicate relative a questa parola, diamo di nuovo un’occhiata al linguaggio semplice di alcune scritture molto basilari.

Le seguenti scritture sono esplicite perché hanno a che fare con l’osservanza del tempo Sacro. “E nel quattordicesimo giorno del primo mese sarà la Pasqua dell'Eterno. E il quindicesimo giorno di quel mese sarà la festa. Per sette giorni si mangerà pane senza lievito” (Numeri 28:16-17). Conosciamo bene questo periodo di Giorni Santi. Levitico 23 rende chiaro che il 15mo giorno del mese è il primo giorno dei Pani Azzimi ed anche un Sabato annuale, come lo è pure il settimo giorno dei Pani Azzimi. “E il quindicesimo giorno dello stesso mese è la festa dei pani azzimi in onore dell'Eterno; per sette giorni mangerete pane senza lievito.” (Lev. 23:6). Pane non lievitato doveva essere mangiato durante quei sette giorni. È un passaggio di scrittura chiaro, tuttavia, anche in questo alcuni vorrebbero farne un dibattito.

È da notare quanto specifico è Dio riguardo questa osservanza. “Nel primo mese, dal quattordicesimo giorno del mese, alla sera (ba ereb), fino al ventunesimo giorno, alla sera (ba ereb), mangerete pani azzimi” (Esodo 12:18). Cosa è ba ereb in questo versetto? L’uso stesso della parola, unito ad altra precisa istruzione che riguarda questa osservanza, dà la chiara definizione scritturale. Qual è l’unico uso di questa parola che le consentirebbe, come la mano in un guanto, di andare bene per un’istruzione talmente precisa? Quando avrete la risposta, conoscerete l’interpretazione scritturale.

“Alla” dovrebbe rendere chiaro che questo è un periodo di tempo specifico. È “al” tramonto. Come abbiamo visto nella Genesi, ereb ha luogo solamente quando il sole è calato. Ereb non può essere usato come riferimento ad alcun periodo mentre il sole sta “calando.” Quando è “calato,” il sole divide un periodo specifico di tempo da quando è “ancora sopra l’orizzonte.”

Esodo 12 non dice che il periodo per mangiare del pane azzimo doveva essere dal 15mo al 21mo giorno, ma mette in chiaro l’unico modo in cui questa parola può essere impiegata. Si doveva forse iniziare a mangiare il pane azzimo il 14mo giorno? No. È uno specifico periodo di sette giorni che viene descritto. Se questo era un periodo che aveva inizio il 14mo, allora avrebbe dovuto terminare nello stesso periodo del 21mo, prima che i giorni dei Pani Azzimi fossero volti a termine. “Al” ereb può avere solo un significato e tuttora andare bene in questo versetto.

”Al” ereb può solo essere un momento specifico, al termine di un giorno, mentre “si entra” in un altro giorno. In questo caso, è dal termine del 14mo “all” ’inizio del 15mo. È dal periodo del 14mo “al” momento dell’inizio del 15mo, precisamente “al” punto che il sole è calato completamente. Finché è possibile vedere qualsiasi parte del sole, è giorno ed è ancora il 14mo. È dal periodo del 14mo al periodo del 15mo, specificamente “al” punto che il sole è calato completamente e nessuna luce emana da esso. Mentre la luce proviene dal sole, è giorno ed è ancora il 14mo. Quando la luce non si può più veder provenire dal sole, è notte o ereb. Dio ci diede istruzioni chiare e semplici. Non c’è bisogno di essere degli studiosi per capire.

La nostra società fa la transizione da un giorno all’altro precisamente alle dodici di mezzanotte. Dio divise il tempo facendoci vedere che si passa da un giorno all’altro precisamente al punto che il sole è calato. Esodo 12 ci fa vedere che l’inizio dei Pani Azzimi è ad un punto specifico nel tempo, alla fine del 14mo ed all’inizio di un altro giorno, il 15mo, e che essi terminano precisamente alla fine del 21mo, quando il sole è calato ed il 22mo ha inizio. Dio divide il tempo molto chiaramente.

Il ba ereb di qualsiasi giorno è il momento del tramonto per quel giorno biblico. Il tramonto (ba ereb) non può aver luogo durante il periodo conosciuto come ereb. Il tramonto (ba ereb) in un giorno biblico può solo aver luogo al momento che pone termine alla parte del giorno che ha luce – al momento preciso nel quale il sole è calato. Il tramonto (ba ereb) non può aver luogo in nessun altro momento dell’ereb in quanto il sole è già tramontato.

Un’altra bellissima parte delle scritture si trova in Levitico 23. Dio rende nuovamente molto chiaro quando è che il Suo tempo Sacro ha inizio. Questo concerne il Giorno dell’Espiazione. “Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il Giorno dell’Espiazione. Esso sarà per voi una santa convocazione; e affliggerete le anime vostre e offrirete all’Eterno un sacrificio mediante il fuoco” (Levitico 23:27). Adesso veniamo ad un’istruzione precisa e particolarmente specifica sui tempi. “Sarà per voi un Sabato di riposo, in cui affliggerete le vostre anime; il nono giorno del mese alla sera (ba ereb), dalla sera (ma ereb) [fino] alla sera seguente (awd ereb), celebrerete il vostro Sabato” (Levitico 23:32).

Dopo aver visto l’uso chiaro di ba ereb a proposito delle istruzioni per i Pani Azzimi, si può facilmente capire l’uso dello stesso per il Giorno dell’Espiazione. “Il nono giorno del mese alla sera (ba ereb)” può solo significare che si deve iniziare l’osservanza dell’Espiazione al momento preciso nel quale termina un giorno e ne inizia un altro. Ba ereb nel 9no giorno è nel momento preciso che il 9no giorno ha termine, quando il sole è “calato” in questo giorno. A costo di ripetere, Dio rende molto chiaro che questo è un tempo preciso. La fine del 9no giorno è precisamente quando il sole è tramontato completamente. Poi, in quello stesso e preciso momento, il 10mo giorno ha inizio.

Questa istruzione precisa per l’osservanza dell’Espiazione nei tempi corretti continua nel resto del versetto. “Ma” significa “da” o “dalla”, proprio come usato nel versetto. Esso dice “dalla sera” (ma ereb) “[fino] alla sera seguente” (awd ereb). Il Giorno dell’Espiazione inizia precisamente nel momento che il sole è calato nel 9no giorno e continua “da” quel punto, l’inizio di ereb, “[fino] allo” stesso punto nel tempo del prossimo ereb. L’Espiazione è un giorno intero. Viene osservata nel corso del 10mo giorno intero. Dio rende chiaro che il giorno dell’Espiazione ha luogo fra due sere specifiche.

Se la gente non intende che tre diverse parole ebraiche vengono usate in un versetto solo, come questo, per descrivere la sera, allora ogni tipo di interpretazione può emergere. Se qualsiasi di queste tre parole viene impiegata male, particolarmente ba ereb, allora si entra in conflitto con l’istruzione ed i tempi precisi stabiliti da Dio, e la comprensione ne soffrirà.

Quando si usa la parola ba ereb (al tramonto) nel contesto di un tempo presente o futuro, esso può solo aver luogo alla fine del periodo di luce nel dato giorno, quando il sole è calato. Nell’istruzione data in Esodo 12:18, erano comandati di mangiare solo pane azzimo iniziando al tramonto (ba ereb) del 14mo, che è l’inizio di un nuovo giorno, il 15mo.

Se il contesto per un giorno specifico è nel passato, allora “al tramonto” (ba ereb) sarebbe applicabile alla fine del giorno precedente. Usando l’esempio del Giorno dell’Espiazione, si potrebbe dire, “Dovete digiunare nel 9no giorno al tramonto (ba ereb).” Per l’Espiazione non si potrebbe dire, “Avete digiunato nel 9no giorno, al tramonto (ba ereb).” L’azione è passata. Usando un’azione nel passato che, naturalmente, ha già avuto luogo, sarebbe corretto dire, “Avete digiunato nel 10mo giorno, al tramonto (ba ereb).” Il digiuno ha avuto luogo nel 10mo giorno, iniziando ba ereb (al tramonto) del 9no giorno. Questo diverrà importante più avanti e non può essere negato nel contesto.



Deuteronomio 16

Prima che si continui con l’ultima parola da essere esaminata, abbiamo bisogno di sostare e considerare un particolare versetto (Deuteronomio 16:6) che ha portato ad una certa confusione rispetto al termine ba ereb. Il malinteso che circonda questo versetto può essere in parte responsabile sul perché alcuni pensano di poter estendere la definizione su quando il sole inizia a calare.

Alcuni fanno uso di Deuteronomio 16:6 per definire ba ereb, piuttosto che i versetti che abbiamo usato noi. Si dovrebbe sempre fare uso del contesto più chiaro per meglio capire le scritture più difficili. Gli esempi scritturali che abbiamo usato sono un ottimo esercizio per imparare su come consentire alla parola di Dio di definire se stessa – in altre parole, lasciare che la Bibbia interpreti la Bibbia.

“Ma nel luogo che l’Eterno tuo Dio avrà scelto come dimora del suo nome, lì immolerai la Pasqua alla sera (ba ereb), al tramontare (Concordanza di Strong #935) del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto (Deuteronomio 16:6).

Se avete afferrato appieno il significato di ba ereb come il momento preciso nel quale il sole è tramontato, allora noterete immediatamente perché questo versetto può creare dei problemi. Faremo ritorno più avanti per rispondere alla domanda sul perché la parola ba ereb viene usata in questo versetto. Questo versetto contiene delle sorprese, cosa che rende la parola di Dio tanto più entusiamante, più ci si approfondisce nello studio.

La ragione della pausa per esaminare questo versetto è per concentrarci sul “tramontare (#935) del sole.” Questa parola “tramontare” viene facilmente impiegata male se ci si affida all’inglese. “La sera, al tramontare del sole” viene usata da alcuni come la definizione principale per ba ereb. Quando uno si concentra sulla durata del tempo per il “tramontare” del sole, la sua interpretazione arriverà a far sviare.

Quanto bisogna andare indietro per dire che questo è il punto in cui il sole inizia la sua calata? Se diciamo che il “tramontare” inizia nel momento nel quale il sole per primo tocca l’orizzonte, allora cosa ci proibisce di spostare questo periodo di tempo piuttosto nebuloso persino al mezzogiorno, quando la meridiana fa vedere che ha iniziato il suo movimento verso il basso?

Se noi abbracciamo le scritture che chiaramente interpretano se stesse, allora capiremo meglio anche questo versetto. C’è un’altra scrittura che aiuterà a chiarire cosa significhi il “tramontare.” “E in quel giorno avverrà, dice il Signore, l’Eterno, che io farò tramontare (#935) il sole a mezzogiorno e oscurerò la terra in pieno giorno” (Amos 8:9). In questo giorno particolare, il sole non dà l’impressione di un movimento verso il basso, ma quando Dio fa “tramontare” il sole, questo costituisce un cambiamento netto dalla luce del giorno all’oscurità della notte. Quello che è importante nell’uso di questa parola nell’ebraico non è la “durata” della cosa, ma il “risultato”!



FRA LE DUE SERE

Siamo arrivati, finalmente, all’ultima parola che deve essere esaminata . Questa parola per sera è “bane ha erebyim.” Significa letteralmente “fra le due sere”, oppure “fra le duplici sere.” “Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo ucciderà alla sera (bane ha erebyim)” (Esodo 12:6).

Alcuni dei punti principali di dibattito relativi ai tempi d’osservanza della Pasqua hanno avuto origine da questo versetto e l’inabilità della gente di arrivare ad un accordo sulle due sere a cui si riferisce. Probabilmente l’interpretazione più diffusa nella Chiesa di Dio è stata quella di una sera che ha luogo al tramonto e la seconda sera che ha luogo quando la luce del crepuscolo s’è n’è andata e l’oscurità della notte è incominciata. Questo è vago perché il punto nel quale arriva ad essere totalmente oscuro è un po’ difficile a definirsi. Delle varie interpretazioni, l’ultima è più concorde con le istruzioni ed i tempi stabiliti nella Bibbia per gli eventi della Pasqua. Altri nella chiesa sono stati concordi con questa interpretazione, con eccezione che il periodo di tempo è stato esteso iniziando la prima sera nel momento in cui il sole appena sfiora l’orizzonte.

Controversia e conflitto hanno luogo quando i fratelli gravitano a favore delle spiegazioni del giudaismo tradizionale e cristianesimo tradizionale rispetto a bane ha erebyim (fra le due sere). Quando una parte qualsiasi di questa interpretazione viene adottata, l’uccisione dell’Agnello Pasquale viene trasferita al pomeriggio del 14mo, mentre il consumo dello stesso viene trasferito al 15mo. Alcuni fratelli sono arrivati a credere che sia permissibile osservare la Pasqua nel tardi del 14mo, durante le ore di luce prima del tramonto.

Apparentemente il cristianesimo tradizionale sceglie questo spazio di tempo perché coincide con il periodo del giorno nel quale Gesù morì. La tradizione ebraica sostiene che era necessario uccidere la Pasqua nel pomeriggio per consentire uno spazio di tempo sufficiente per completare il compito immenso del macello di centinaia di animali per il fabbisogno di tutti, a scopo di osservare la Pasqua. La maggioranza degli insegnamenti ebraici piazzano la prima delle due sere in qualche spazio di tempo durante il pomeriggio del 14mo. Alcuni dichiarano che questo sia intorno alle ore 15:00, mentre altri insistono che non può essere più tardi delle ore 13:00. Queste interpretazioni consentono l’uccisione dell’agnello pasquale nel pomeriggio del 14mo, e di mangiarlo nella sera del 15mo.

Fate attenzione all’interpretazione di Esodo 12:6 da parte di un noto studioso ebraico nel The Pentateuch and Rashi’s Commentary a pagina 102. “All’imbrunire – Da sei ore (dopo mezzogiorno) in poi è chiamato ben ha arbayim, quando il sole è in declino verso il luogo del suo tramonto per essere oscurato.E l’espressione ben ha arbayim sembra dal mio punto di vista (che si riferisca a) quelle ore fra la ‘sera’ del giorno e la ‘sera’ della notte; la ‘sera’ del giorno è all’inizio della settima ora *ore 13:00+ dallo (spazio di tempo nel quale) ‘le ombre della sera sono allungate,’ e la ‘sera’ della notte è all’inizio della notte.”

Gli studiosi ebraici hanno interpretato la prima sera di “fra le due sere” (bane ha erebyim) come le ore 13:00 e fanno riferimento a questo periodo come la “sera” del giorno. Questo è un ragionamento molto creativo. Ereb non può mai essere un periodo nel quale il sole è al di sopra dell’orizzonte. Nel corso della giornata, ereb può solo essere alla fine stessa della giornata, nell’istante nel quale il sole è calato completamente (ba ereb).

Allora cosa sono le due sere di bane ha erebyim? Dalla nostra investigazione, c’è solo una risposta. È chiara e semplice. Non ci rimane che una conclusione. Diamo un’occhiata alle parole che abbiamo esaminato.

Quando Dio ci dà un giorno speciale da osservare, che periodo di tempo definisce questo giorno? Abbiamo già esaminato varie scritture che rendono chiaro come definire questo tempo. L’espressione “fra le due sere” potrebbe mai essere più chiara?

Fate nuovamente attenzione alla chiara istruzione rispetto all’Espiazione. “Sarà per voi un Sabato di riposo, in cui affliggerete le vostre anime; il nono giorno del mese, dalla sera (ma ereb) [fino] alla sera (awd ereb) seguente, celebrerete il vostro Sabato” (Levitico 23:32). Come abbiamo visto precedentemente, il Giorno dell’Espiazione ha inizio al momento del tramonto (ba ereb) del 9no, che è l’inizio del 10mo. Poi continua “da” quel momento della sera (ma ereb), “[fino] alla” sera (awd ereb) che può solo essere la sera seguente alla fine del 10mo. Dio rende chiaro che il Giorno dell’Espiazione è fra due sere specifiche.



PERCHÉ BANE HA EREBYIM?

“Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese e tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo ucciderà alla sera (bane ha erebyim)” (Esodo 12:6). Alcuni rifiuteranno la chiara definizione di bane ha erebyim come le due sere che iniziano e terminano un giorno. Asseriranno che tale definizione è troppo ampia per Esodo 12:6 e perciò non può mai avere un tale significato. È forse questa una ragione giustificabile per respingere l’istruzione di Dio? Non sarebbe piuttosto meglio usare le definizioni chiare date da Dio per poter arrivare a meglio capire la volontà di Dio?

Perché mai Dio userebbe un termine come “fra le due sere” come parte dell’istruzione per uccidere la Pasqua? Alcune altre scritture che usano questo stesso termine inizieranno a fornirci una comprensione più chiara. Il fatto che un termine più specifico non sia stato usato in questo versetto non ci dovrebbe preoccupare. Il contesto del racconto rende chiaro che l’uccisione dell’agnello pasquale doveva aver luogo subito dopo il tramonto nel 14mo giorno in quanto c’erano ancora molte cose da svolgere quella stessa sera e fino a notte inoltrata. Daremo un’occhiata ai tempi ed il corso del racconto più avanti.

Bane ha erebyim (fra le due sere) dà ampio spazio entro quel giorno per compiere od adempiere degli eventi addizionali. Questo è reso più chiaro dall’istruzione data per la partecipazione nella seconda Pasqua. “L’Eterno parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, il primo mese del secondo anno da quando furono usciti dal paese d’Egitto, dicendo: I figliuoli d’Israele celebreranno la Pasqua nel tempo stabilito. La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese alla sera (bane ha erebyim); la celebrerete secondo tutti i suoi statuti e tutti i suoi decreti. E Mosè parlò ai figli d’Israele perchè celebrassero la Pasqua. Ed essi celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese al tramonto (bane ha erebyim), nel deserto del Sinai; i figliuoli d’Israele fecero tutto secondo quello che l’Eterno aveva comandato a Mosè” (Numeri 9:1-5).

Questi versetti indicano che il giorno della Pasqua comportava molto più dell’uccisione dell’agnello pasquale fra le due sere (bane ha erebyim). Fra le due sere, durante il 14mo, essi dovevano osservare questo giorno secondo tutti i suoi statuti e decreti, in base a tutto ciò che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. I versetti che seguono Esodo 12:6 dimostrano che l’uccisione degli agnelli pasquali era solo una parte delle istruzioni di Dio per quel giorno.

“Parla ai figli d’Israele e dì loro: Se uno di voi o dei vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un corpo morto, o si troverà lontano in viaggio, celebrerà lo stesso la Pasqua nel cospetto dell’Eterno. La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese alla sera (bane ha erebyim); la mangeranno con del pane senza lievito e con delle erbe amare; non ne lasceranno nulla di avanzo fino al mattino e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della Pasqua” (Numeri 9:10-12). Questa osservanza della Pasqua dice che “fra le due sere” nel 14mo, dovevano osservarla secondo tutti gli statuti della Pasqua e di mangiare l’agnello con pane senza lievito e con erbe amare. Inoltre, non dovevano lasciare alcun avanzo fino al mattino. “Fra le due sere” in questi versetti ci porta fino alle ore del mattino del 14mo.

“Fra le due sere” è forse inteso a coprire solo una parte della Pasqua del 14mo? Vediamo che essa include di più che semplicemente l’uccisione degli agnelli. Essa include il consumo dell’agnello pasquale, come pure i statuti ed i decreti. Un’altra scrittura rende chiaro che “fra le due sere” include l’intero 14mo giorno. “Il quattordicesimo giorno del primo mese, alla sera (tra le due sere), sarà la Pasqua dell’Eterno” (Levitico 23:5). Iddio non stava dando le istruzioni di osservare solamente il primo paio d’ore della Pasqua. Egli faceva vedere che dobbiamo osservare la Pasqua il 14mo, che è un giorno completo e che dura “da” un tramonto “fino al” prossimo. La Pasqua, così come il Giorno dell’Espiazione (Levitico 23:32) o qualsiasi Sabato o Giorno Santo, deve essere osservata fra due sere, spazio di tempo che definisce un giorno completo.

Lo studio di questo articolo potrà essere stato piuttosto impegnativo, ma è necessario che si comprenda. Sta a noi comprovare quale mai dottrina si abbracci, consentendo che la Parola di Dio interpreti se stessa e non con le nostre interpretazioni personali. Quando consentiamo che la Bibbia interpreti se stessa, la Parola di Dio assume chiarezza e diventa facile a capirsi. Di conseguenza, questo rende la Sua Parola più ispirativa ed entusiasmante.



arrow to scroll to top